martedì 16 febbraio 2010

Academia fiorentina e Storiografia

1.

L'Accademia fiorentina nasce durante gli anni del Principato. Svolge il ruolo di centro di elaborazione della cultura cortigiana che progressivamente sostituirà quella umanistica. Possiamo dire quindi che i nuovi orientamenti della vita letteraria e e culturale, durante gli anni del principato, vengono a svilupparsi all'interno di una istituzione organica allo Stato. E qui sta la novità rispetto agli Orti Oricellari che invece costituivano uno spazio all'interno del quale gli intellettuali umanisti potevano discutere liberamente e spontaneamente.
L'Accademia insieme al Principato interpretano il fondamentale bisogno di autorità che in quegli anni la società esprime. La crisi della concezione umanistica dell'uomo fa venire meno la fede nella ragione e da spazio ad una rinnovata religiosità.

2.

Agli inizi del Cinquecento nasce la storiografia moderna. Machiavelli e Guicciardini ne sono i principali fondatori. Essi rompono con il contrasto tra città celeste e città terrena e riprendono concetti antichi come la legge ciclica, il concetto di fortuna e l'analisi dei conflitti politici e sociali. Certo che una spinta alla storiografia moderna è data dalla crisi politica che imperversa in quegli anni. La crisi infatti impone realismo e richiama l'interesse generale degli intellettuali per l'analisi politica.
Gli storici del Cinquecento, in particolare, danno inizio a quel filone noto come "storiografia pragmatica". Le caratteristiche di questo tipo di storiografia sono due: da una parte, viene prestata esclusiva attenzione ai fatti politici e militari, dall'altra è tipico di questa storiografia cercare di trarre delle lezioni e degli insegnamenti dalla storia.
Famosi storici fiorentini del Cinquecento sono: Jacopo Nardi, Filippo de Nerli, Bernardo Segni, Jacopo Pitti, Bernardo Varchi e Giambattista Adriani.

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