martedì 9 giugno 2009

Appunti (IV) : "Eretici italiani del Cinquecento"

Capitolo Quarto

"La soluzione dei problemi etici e religiosi non veniva cercata più in quella scienza ecclesiastica di Dio, che aveva creato una organizzazione dottrinale, giuridica, disciplinare grandiosa, ma in quel momento aveva perduto la coerenza interiore con sè stessa, e mancava di una salda base nelle coscienze, dal momento che la gerarchia contravveniva a quella legge che imponeva altrui, anzichè sottoporlesi spontaneamente. L'interesse per le dottrine riformate proveniva in questa situazione da quanto in esse v'era di antiteologico, insieme antiintellettualistico e antitradizionalistico, onde potevano attirare mentalità filosofiche, mentalità politiche e mentalità religiose.


Così, fra i riformatori italiani, alcuni presero a diffondere le dottrine valdesiane, altri quelle della confessione augustana, cioè del Melantone, altri ancora quelle zuingliane, mentre si faceva sempre più vivo quel movimento di "riforma cattolica, come sarà poi chiamato, che ha i suoi rappresentanti più famosi nel Sadoleto e nel Contarini, e il suo documento più notevole nel "Consilium de emendanda ecclesia" del 1538."

"Il movimento dell'anabattismo italiano presenta il carattere particolare di aver raccolto subito intorno a sé soprattutto uomini di bassi ceti sociali, e di aver subito accettato le dottrine estreme che nel campo teologico aveva cominciato a diffondere il Serveto, fondendo così motivi religiosi sociali, radicalismo teologico, tradizione umanistica e misticismo religioso in una comune tendenza a semplificare la dottrina cristiana fino all'estremo, e a conservarne in fondo solo i motivi etici, che verrà presto considerata come tipicamente "italiana" negli ambienti della riforma protestante. Anche l'anabattismo italiano, dopo un primo periodo di rigoglio, cede alla repressione, pur continuando a vivere occultamente per qualche tempo, fino alla fine del secolo; anch'esso da origine ad una emigrazione notevole, la quale è però più di persone isolate che di larghi gruppi, e dà origine al movimento ereticale italiano del Cinquecento."

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