lunedì 13 settembre 2010

Visione semi-automatica - 4

Lo sfregio sul dipinto, dipingo, rapine senza volto, carezze
senza guanto. Ti spingo. Merce sotto banco, a Mandi. Biancaneve.
Ti allungo: Peroni grandi, crocifisso e spine. Saltimbanchi.
Mi fingo: saltimbanco, una mignotta e un santo, fuoriclasse,
Milingo, sfocato, fuori campo. Espulso, questa sera arranco.
Mi tingo, d'amaro, il più avaro di Averna.
Impongo, stato di guerra.Vigliacco.
Osservo la mia merda
a cinquanta pollici.
Visioni soffici.
Se il dramma
dice soffrici.
Sofficini poi
ti dice soffiaci.
Sono l'ennesimo
disastro dentro
a un mondo guasto.
Sono l'ennesimo
disastro dentro
a un mondo guasto.

3 commenti:

antonio lillo ha detto...

e mi basto.

Navarre Raee ha detto...

E in alcuni casi, ci si basta talmente intensamente, che paradossalmente, si ha un estremo bisogno degli altri. Quanto è sottile il silenzio! Quanto desiderio in un rifiuto. Quanto (SI) contiene un (NO)? La realtà è talmente complessa, che a volte si crede d'impazzire...E allora, limitarsi all'evidenza rimane facile, (e anche necessario?). Anche se in fondo risulta molto parziale e superficiale. Rassicurante. Utile a sopravvivere, ma lontano dal cuore della vita.

Alceverde ha detto...

quest'ultimo commento mi piace proprio tanto. Firmo in calce.