giovedì 28 maggio 2009

Appunti: Eretici italiani del Cinquecento

"Il lavoro si è venuto configurando come una ricerca sulla attività e sulle idee di alcuni gruppi di intellettuali italiani, attratti dall'ideale di una maggiore serietà morale e religiosa, da ogni punto di vista considerata, venuti per questo ideale in lotta con le autorità dei loro paesi..."

Capitolo Primo. Umanesimo e problemi religiosi

"Dopo il Savonarola, la tendenza dei laici a occuparsi di problemi religiosi assumeva una maggiore energia e un carattere particolare; l'interesse dell'umanesimo per i problemi religiosi non era solo di carattere filosofico generale, ma anche teologico ed etico-politico, volgendosi a problemi che fino a quel momento si solevano riservare al clero, regolare o secolare, a causa delle loro implicazioni pratiche.
In questa forma consapevole e polemica il nuovo modo di affrontare i problemi tradizionali si era presentato anzitutto nel Valla. Oltre che nelle opere più note dell'umanista romano, accenni di polemica teologica ispirata a motivi filologici si trovano anche nelle Elegantiae, dove il Valla polemizza spesso anche contro filosofi come Boezio, introducendo nella cultura italiana il gusto della ermeneutica filologica, il desiderio di conoscere precisamente il significato delle parole, per non lasciarsi traviare da splendori di oratoria eloquenza o da pregiudizi, reverenze, tradizioni"

"Il metodo ermeneutico giuridico e teologico, trasportato nel campo della cultura nuova, letteraria e filosofica, tutta compenetrata di preoccupazioni di rinnovamento morale, acquistava valore profondamente rivoluzionario. Poiché la precisione e la chiarezza delle parole e dell'intendimento del loro significato hanno importanza puramente tecnica, di purezza terminologica, quando rimangono limitate a problemi specifici e particolari, ma assumono importanza decisiva e fondamentale quando riguardano problemi universali, di idee. L'esigenza posta dal Valla era quella di portare all'espressione piena e precisa le esigenze morali della nuova società italiana che si sentiva aduggiata da formulazioni e tradizioni culturali ormai vuote di sostanza e ridotte in grande parte a schemi e convenzioni."

"Nelle scuole, i metodi della critica razionale, astratta, così importanti altra volta, si isterilivano in vuoti formalismi; portando questi metodi nella cultura viva, il Valla fece loro riacquistare la originaria energia e il primitivo significato di istanza critica, e insieme la loro importanza per la vita politica, intesa non nel senso di rapporti fra potentati, ma di lotta degli uomini per le istituzioni che debbono regolare la loro convivenza."

"Ma quando uomini di cultura umanistica volsero il loro interesse di laici, partecipi del moto della riforma religiosa ma sciolti, dopo il distacco dalla tradizione cattolica, da preoccupazioni di ortodossia, all'esame delle questioni religiose, ricorsero ai criteri ermeneutici del Valla..[..]..e si può dire che gli eretici italiani del Cinquecento fossero condotti sulla strada che li doveva portare così lontano non solo dalla tradizione cattolica ma anche dalle esigenze religiose della Riforma, proprio dalla coscienza del valore che pei problemi che li agitavano aveva il nuovo consapevole linguaggio, il nuovo modo di studiare il significato delle parole per raggiungere la verità al di là di ogni altra preoccupazione."

"Un altro grande passo nel campo dei problemi della teologia e della religione cristiana aveva compiuto la cultura laica dell'umanesimo attraverso il circolo fiorentino del Ficino e del Pico e dei loro amici di tutta Italia."

"Non si tratta soltanto del fatto che Marsilio Ficino accanto alle meditazioni e costruzioni filosofico-religiose accentrate sull'inizio del quarto evangelo ci ha lasciato un commentario all'Epistola ai Romani, che affronta molti problemi, continuando fra l'altro quella critica al testo della Vulgata che era stata iniziata dal Valla, e avvicinandola a quel tipo di trattazione che doveva poco tempo dopo venir ripresa da Erasmo con tanto successo; ma soprattutto dell'importanza che hanno avuto gli accenni e gli spunti di critica implicita e inconsapevole al dogma basilare della tradizione dottrinale del Cristianesimo, che si possono trovare nei trattati e nei commentari platonici del Ficino: gli accenni al dogma della Trinità."

"Dallo stesso movimento fiorentino, tendente alla dimostrazione razionale e consentanea alla nuova cultura delle verità tradizionali della fede, procede una reazione fideistica, e quanto alle possibilità della filosofia, profondamente scettica: scettico infatti è il pensiero di Giovan Francesco Pico della Mirandola riguardo all'assunto del Ficino di fondare la fede cristiana sulla filosofia antica, platonica e aristotelica insieme."

"Questi motivi di scetticismo di fronte alle grandi speranze degli umanisti, e di ripiegamento su posizioni fideistiche, troveranno anch'essi la loro esplicazione manifesta portata all'estremo nel pensiero degli eretici italiani, che spesso passano dalle argomentazioni razionalistiche più ardite alle posizioni mistiche e devozionali più affini alla tradizione."






1 commento:

Convenor ha detto...

Vi prego di farmi il grande favore di aggiungere il nostro weblog umile dall'Irlanda alla vostra lista. www.catholicheritage.blogspot.com

Grazie

Convocatore
Associazione San Conleth d'Eredità Cattolica