- Strangolare. Un uomo. Strangolare. Un uomo con un bicchiere di grappa in bocca. Strangolare. Le guance si gonfiano come due palloncini. Strangolare. Un rigagnolo di grappa sgorga dalle labbra. Strangolare.
- No! Vaffanculo! Portami una bottiglia e vattene!
Un commento al commento più che al post. Credo che in esso venga a tema un protocollo ricorrente dell'agire, quasi una marca antropologica. Vogliamo uccidere, vorremmo uccidere, eliminare il "nemico", ovvero nient'altro che la causa il più delle volte immaginaria del nostro dolore e della nostra oppressione. Nessuno è colpevole individualmente della miseria dell'ubriaco. Eppure egli nota che qualcuno è meno misero di lui, e ciò basta a renderlo colpevole ai suoi occhi. Vuole uccire, trasferire su qualcun altro la sua sofferenza (anche confessarla è in certa misura uccidere). Tuttavia la sofferenza è una buona brodaglia primordiale, è calda e rassicurante, e già avvertirla ci fa sentire protagonisti, continuando a bere, e questa rassicurazione è di per se già abbastanza gratificante da poter sostituire il trasferimento materiale della sofferenza.
5 commenti:
occhio a quando saltano !
occhi di carbone
navarre...fallo un colpo di telefono ad un compagno.
adl
La strada. La Metropoli:
- Strangolare. Un uomo. Strangolare. Un uomo con un bicchiere di grappa in bocca. Strangolare. Le guance si gonfiano come due palloncini. Strangolare. Un rigagnolo di grappa sgorga dalle labbra. Strangolare.
- No! Vaffanculo! Portami una bottiglia e vattene!
Un commento al commento più che al post.
Credo che in esso venga a tema un protocollo ricorrente dell'agire, quasi una marca antropologica. Vogliamo uccidere, vorremmo uccidere, eliminare il "nemico", ovvero nient'altro che la causa il più delle volte immaginaria del nostro dolore e della nostra oppressione. Nessuno è colpevole individualmente della miseria dell'ubriaco. Eppure egli nota che qualcuno è meno misero di lui, e ciò basta a renderlo colpevole ai suoi occhi. Vuole uccire, trasferire su qualcun altro la sua sofferenza (anche confessarla è in certa misura uccidere). Tuttavia la sofferenza è una buona brodaglia primordiale, è calda e rassicurante, e già avvertirla ci fa sentire protagonisti, continuando a bere, e questa rassicurazione è di per se già abbastanza gratificante da poter sostituire il trasferimento materiale della sofferenza.
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